14 settembre 2020
Studiare informatica non è certo semplice, ma è un settore che offre una miriade di possibilità. Il rapporto di Unioncamere “Il lavoro dopo gli studi” posiziona l’informatica al secondo posto tra i campi più ricercati dagli HR ed è un compartimento che garantisce parecchie assunzione, soprattutto in candidati più giovani.
Sempre secondo tale report, la percentuale di under 30 che trova lavoro nell’informatica è maggiore rispetto ad altri settori e, con un’alta competenza, è possibile aspirare ad un impiego all’estero. Insomma, studiare informatica o laurearsi in ingegneria elettronica e dell’informazione è una buona base per avere un lavoro assicurato!
Ma questo non è l’unico vantaggio che puoi ottenere studiando informatica. Andiamo a vedere perché, ad oggi, questo settore può rivelarsi una scelta più che azzeccata.
Il XXI secolo è stato ribattezzato come quello dell’era del digitale e, sempre più spesso, si leggono termini come quarta rivoluzione industriale o industria 4.0.
A conti fatti, la tecnologia ha radicalmente modificato i comportamenti di tutti noi. È diventata parte integrante della quotidianità e, oramai, quasi non ci si ricorda più com’era la vita quando le informazioni non erano direttamente fruibili ovunque ed in qualsiasi momento.
Te lo immagineresti un mondo senza computer, senza Google o senza i social network? Addio comunicazioni in tempo reale, il lavoro di ufficio tornerebbe cartaceo, i film in streaming non esisterebbero ed i videogiochi sarebbero pura fantascienza. Ognuno di noi, a suo modo, è dipendente dall’informatica.
Utilizzare la tecnologia e l’informatica ogni giorno, però, non significa conoscere la materia. Siamo veloci ad apprendere l’utilizzo degli strumenti, ma chi effettivamente sa cosa c’è all’interno di un PC o come funziona la programmazione di un software?
Se questo mondo ti affascina, un corso di informatica è sicuramente quello che fa per te ed ecco alcuni buoni motivi per cui dovresti studiare questa materia.
Imparare a programmare significa acquisire un metodo che ti permetterà di affrontare e risolvere i problemi più complicati, non solo in ambito informatico. Proprio perché la programmazione è un processo lento, meticoloso e che richiede pazienza (mooooolta pazienza), ti aiuterà ad affinare la soft skill del problem solving.
Studiare informatica, nel dettaglio programmazione, ti insegnerà a riconoscere il problema, scomporlo, codificarlo e trovare una soluzione che possa essere risolutiva. Un procedimento analitico che potrà essere utilizzato con successo anche in altri ambiti della quotidianità.
Se pensi che studiare informatica sia una roba solo per cervelloni, ti sbagli di grosso.
Certo, i numeri e l’interpretazione del codice sono alla base dell’informatica, ma questo non significa che non possa esserci un processo creativo dietro allo studio di un nuovo applicativo.
Per esempio, Steve Jobs è stato un grande informatico ed inventore, ma anche un creativo e visionario. NeXT Computer, Apple Inc e Pixar Animation Studios sono tre delle aziende nate dal suo genio creativo, ma non per questo possiamo dire che non fosse un esperto di informatica.
Insomma, studiare informatica e lo sviluppo della creativià sono due concetti che vanno a braccetto: non sottovalutarlo.
Nel mondo del lavoro informatico, gli esperti devono essere in grado di i flussi di informazioni in tempo reale. Grazie ad essi, infatti, le aziende hanno la possibilità di accedere ad un numero sempre più ampio di dati che possono servire ad una moltitudine di scopi.
I Big Data hanno sì bisogno di macchine intelligenti per essere estrapolati, ma c’è anche la necessità di avere professionisti esperti che sappiano come gestirli. Ecco che studiare informatica potrebbe essere una grande risorsa per il lavoro di oggi e quello del futuro, oltre che per sviluppare la capacità di analisi da applicare alla vita quotidiana.
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